Una giornata dedicata ad approfondire la presenza dei Romani in Gallia prevede due tappe fondamentali (oltre ad Arles): Nîmes e il Pont du Gard. Noi siamo andati prima al Pont du Gard per arrivare a Nîmes per pranzo. Ma è possibile anche invertire la scelta in quanto il Pont du Gard è dotato di un bistrot e di un ristorante.
Il Pont du Gard: una grande opera di ingegneria idraulica oggi patrimonio Unesco
Il Pont di Gard – patrimonio Unesco – è a circa un quarto d’ora da Nîmes. L’accesso è tramite un ampio parcheggio da cui raggiungere la biglietteria: l’acquisto del biglietto è obbligatorio in quanto tramite scanner consente l’uscita (quindi entrate nel parcheggio solo se volete veramente visitare il sito).
Costruito attorno al 17 a. C. il Pont du Gard era parte di un acquedotto che portava l’acqua dalla fonte di Uzès a Nîmes: quasi cinquanta chilometri di lunghezza, 20.000 metri cubi di acqua al giorno, un dislivello di 17 metri tra sorgente e arrivo quindi una pendenza di 34 centimenti per chilometro: una grande opera di ingegneria idraulica insomma. Il biglietto standard permette l’ingresso al sito e al primo livello del ponte; con un piccolo up-grade è possibile accedere al livello superiore con visita guidata.
Nîmes: il coccodrillo, l’anfiteatro, la maison carrée e il carré d’art
Il coccodrillo lo vedrete un po’ ovunque: è il simbolo di Nîmes insieme alla palma, in quanto la città venne fondata dai Romani di ritorno dalla campagna d’Egitto. Lasciate la macchina in centro in uno dei comodi parcheggi a pagamento (quello più centrale è Les Arenes) e poi iniziate a piedi la visita del centro storico della città.
Innanzitutto l’anfiteatro di Nîmes, che conteneva sino a 20.000 spettatori, uno dei monumenti romani meglio conservati al mondo. La statua bronzea di un torero (il famoso Nimeno II) ricorda anche la tradizione delle corride.
Quindi incamminatevi lungo il boulevard Victor Hugo, una piacevole passeggiata protetta dai platani che vi porterà alla Maison Carrée, perfettamente conservata grazie a una costante opera di restauro.
Guardando proprio di fronte farete un… salto architettonico di duemila anni con il Carré d’art di forme classiche progettato da Norman Foster che ospita arte contemporanea.
Se, come per noi, anche per voi è arrivata l’ora di pranzo avete due scelte: o fermarvi in uno dei tanti locali affacciati sulla Maison Carrée o (decisamente consigliato) spingervi nelle viette del centro storico in direzione della Cattedrale. Avrete solo l’imbarazzo della scelta e, se ordinerete il piatto del giorno, troverete tantissimo gusto e un ottimo rapporto qualità/prezzo: noi lo abbiamo fatto godendo anche della musica di due artisti di strada.
Se avete nostalgia dell’Italia, a “La Locanda” al 10 di rue de la Maison Carrée tutti i mercoledì arrivano mozzarella e burrata fresche.
Terminate la visita della città passando dalla Cattedrale e dalla Porta di Augusto.
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