Non poteva che terminare in bellezza (oltre le aspettative) il mio camminare lungo il Sentiero del Viandante sulla sponda lecchese del Lago di Como. La tappa finale del percorso che ho disegnato su misura per me (in quanto è possibile andare oltre) è partita da Dervio per arrivare a Piona, passando per Corenno Plinio. Una giornata incantevole complici il vento teso, un cielo terso e un sole scintillante. Dodici chilometri, un terzo facile e due terzi impegnativi, ma ne è valsa la pena.
Partenza dalla stazione ferroviaria di Dervio: in leggera salita verso il Castello
Una volta arrivati alla stazione ferroviaria (Trenord) di Dervio ed esservi concessi un buon caffè all’Otto Bar, prendete la scalinata che entra in paese dirigendovi verso il Castello di Orezio: lungo la salita trovate, sulla destra, l’indicazione del Sentiero del Viandante. Una mulattiera conduce al nucleo di Castello: qui, quando son passata a fine maggio 2022, fervevano i lavori nei campi per il primo taglio del fieno.
Raggiunta la torre del Castello di Orezio, bisogna scendere sulla sinistra sulla provinciale (quindi camminare un po’ su asfalto), superare la rotonda e imboccare via al Monastero.
Sulla mulattiera verso Corenno Plinio: il nucleo medievale e il porticciolo
Finalmente i piedi tornano a calcare la mulattiera con le sue pietre antiche e il paesaggio è agreste: campi, borghetti con case di pietra e una piaceviole discesa che porta a Corenno Plinio con la sua aria medievale.
Mi sono concessa una pausa per visitare questo è che uno dei borghi più belli del lago. Dalla piazzetta principale, le ripide scalinate conducono al porticciolo – incantevole con vasi di fiori ovunque – per spaziare con lo sguardo su tutto il lago. E poi a chiesa di San Tommaso di Canterburry merita una visita (fuori noterete le tre arche funerarie dei conti Andreani). Il paesaggio è dominato dall’antico Castello della famiglia Andreani.
Da Corenno Plinio a Dorio: sentirsi davvero viandanti sulla vecchia mulattiera
Lasciato Corenno Plinio, è necessario percorrere duecento metri (senza marciapiede) lungo la strada provinciale e poi imboccare il Sentiero del Viandante nei pressi del cimitero dove riprende la mulattiera. Ecco, proprio la mulattiera – che ha caratterizzato la maggior parte di questo tratto del Sentiero del Viandante – mi ha fatto sentire davvero “viandante”. Un po’ difficile spiegarlo a parole: meglio calcarle con i propri piedi quelle pietre vecchie e regolari, con la larghezza limitata ma regolare della carreggiata, la solitudine e il silenzio in un sabato mattina di primavera.
Una cappella di famiglia nel cimitero di Corenno Plinio, quasi a sbalzo sul lago di Como – PH. www.pennaevaligia.it
Dorio: i vecchi agglomerati con case di pietra e le piccole chiese affacciate sul Lago di Como
Il Sentiero del Viandante procede verso Dorio attraversando piccoli agglomerati con vecchie case di pietra (abitate) e con chiesette affacciate sul ramo lecchese del Lago di Como. Sopra Dorio – che si raggiunge in circa un’ora da Dervio – è possibile interrompere la camminata e scandere verso il paese e raggiungere la stazione ferroviaria per il rientro. Oppure proseguire in direzione Piona, come ho fatto io.
Il tragitto da Dorio a Piona è quello più lungo – circa due ore – e anche quello più impegnativo in quanto procede per salite e discese: richiede un minimo di allenamento e un po’ di fiato. Ma credo ne valga davvero la pena, perchè lungo la salita i punti panoramici sono di impareggiabile bellezza e consentono di ammirare il Lago di Como in tutto il suo splendore ma anche di affacciarsi, dall’alto, sui vari paesini che lo punteggiano.
Camminando nei boschi e poi la discesa su Piona
Anche questa parte del Sentiero del Viandante permette di godere del fresco dei boschi: una particolarità la potete leggere nell’immagine sottostante.
Un cartello segnaletico indica il punto di congiunzione tra le provincie di Lecco, Como e Sondrio lungo il Sentiero del Viandante – PH. www.pennaevaligia.it
L’ultima fatica: la discesa su Piona… this is the end!
Bisogna essere onesti: l’ultimo pezzo, una volta usciti dal bosco, è anche l’ultima fatica. Per raggiungere la stazione ferroviaria di Piona (solo treni locali, quindi uno ogni ora) è necessario percorrere una strada asfaltata con una buona pendenza per almeno mezz’ora. La consolazione viene dai bellissimi campi di fieno e dai tanti imprenditori agricoli: qui è possibile fare shopping dai mirtilli, al formaggio, dal miele agli insaccati.
Last but not least: due informazioni di servizio
1 – La stazione ferroviaria di Piona non ha biglietteria ma solo una sala d’attesa: per i biglietti è possibile trovarli in paese (bar e edicola) oppure online dal cellulare; ultima opzione il controllore sul treno (ma con supplemento).
2 – Essendo lecchese ho percorso il Sentiero del Viandante basandomi su relazioni trovate on line, la conoscena dei territori e un po’ di senso di orientamento. Nei casi dubbi ho avuto la fortuna di incontrare persone disponibili che mi hanno indicato la… retta via smarrita. Per chi volesse acquistare la guida dettagliata del Sentiero del Viandante c’è l’edizione di Terre Alte specializzata in sentieri e cammini, a cura di Sara Zanni e Alberto Conte.
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