Metti una ragazza toscana appassionata di cucina, un marito lombardo con una lunga esperienza nella ristorazione, una vecchia torre di avvistamento del 1701 con sotto una stalla in un vecchio borgo arroccato, tantissima passione, quella luce negli occhi che solo chi ama il proprio mestiere ha e anche l’aiuto di una… Santa: ecco Santa Brigida Hosteria.

Questo locale, ricavanto appunto in una torre di avvistamento, è a Lorentino di Calolziocorte (in provincia di Lecco), in un vecchio nucleo con la piazza e la chiesa, lontano dal traffico e dal caos. La prenotazione è consigliata perchè la fama di Grazia, dalla Toscana con la passione per la cucina, e di suo marito Pierangelo, dalla Lombardia con una precedente esperienza nella ristorazione, ha fatto sì che dal 2010 Santa Brigida Hosteria sia la meta preferita di chi vuole mangiare davvero bene in un ambiente familiare al punto giusto.

© www.pennaevaligia.it

Grazia ha imparato l’arte culinaria dalla mamma  e dalla nonna, nessuna scuola specifica, “solo” tanta passione e grandi capacità. In cucina non vuole secondi chef: la cuoca è lei, solo qualche aiuto ben addestrato (“perchè non vado d’accordo con nessuno”, dice). Grazia e Pierangelo di spazio ne hanno tanto, anche 80 coperti, ma non accettano più di 40/45 clienti proprio perchè lei preferisce curare personalmente ogni piatto, che poi lui spiega agli ospiti senza affettazione e con semplicità, svelando anche qualche piccolo segreto.

Come quello della Luisona, una cotoletta alla milanese in formato gigante, ricavata da una porzione particolare del vitello (“inventata” con l’aiuto di un amico macellaio e su ispirazione del celebre ristoratore Vittorio): richiede oltre un’ora di lavorazione, va mangiata in quattro, non solo per le dimensioni, ma anche (o forse soprattutto) per il piacere della convivialità. Oppure la cottura con la clessidra: il pesce viene messo in una pentola chiusa con pietre incandescenti e con acqua, come in una sauna, e cuoce così, semplicemente, per dodici minuti, scanditi dalla clessidra che arriva in tavola insieme alla pentola. Il risultato? Pesce cotto alla perfezione con carne tenera e dolcissima.

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Da Santa Brigida Hosteria si mangia alla carta, sia a mezzogiorno sia a cena, ma il menù è variabile: perchè Grazia al mattino va a fare la spesa e si lascia ispirare da quel che trova (“ho bisogno degli occhi, non posso comprare senza vedere”).

Ma cosa c’entra una Santa con un ristorante? E’ semplice: prima dell’arrivo di Grazia e Pierangelo il locale non aveva mai decollato davvero. Quindi hanno deciso di chiamarlo Santa Brigida Hosteria, in onore della patrona del borgo di Lorentino.
Direi che è stata davvero una buona idea.

Un ringraziamento particolare a R. e M. che mi hanno invitata qui il 2 giugno 2018: un pranzo assai piacevole per la compagnia e per la cucina di Grazia e Pierangelo, ma anche per il privilegio di conoscere e poter raccontare questa bella storia di passione per il cibo e per la cucina.

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