Come ogni anno a dicembre, io e Martina abbiamo scelto una delle capitali europee per assaporare l’atmosfera natalizia e per pattinare sul ghiaccio in un week end lungo. Abbiamo deciso per Bruxelles (con una giornata a Brugge) perché con i suoi Plaisirs d’hiver è nella top ten delle destinazioni per chi, come noi, adora le suggestioni e il clima di Natale.
Siamo partite nonostante gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 e lo stato di allerta che ha immobilizzato Bruxelles: è stato il nostro omaggio alle vittime e il nostro modo di affermare che siamo europee.
Non è stato difficile convivere con i soldati di pattuglia nelle strade, una sorta di angeli custodi; Bruxelles e Brugge hanno ricompensato la nostra fiducia con quattro meravigliosi giorni.
Il pianoforte della Stazione centrale
Le informazioni pratiche sui voli, sugli spostamenti e sull’hotel sono all’articolo Bruxelles e Brugge: istruzioni per l’uso (arrivare, dormire, spostarsi).
Noi arriviamo dall’aeroporto alla Gare centrale nel primo pomeriggio e subito la prima sorpresa. C’è un pianoforte a disposizione dei viaggiatori, la musica pervade la hall: prima di uscire e di andare in hotel a lasciare i bagagli, ci fermiamo qualche minuto ad ascoltare questo ragazzo.
Il primo pomeriggio a Bruxelles: a zonzo nel centro storico
Dedichiamo il primo pomeriggio a Bruxelles a scoprire il centro storico che è immediatamente fuori il Royal Windsor Grand Place. Ma per prima cosa assaggiamo una gauffre per entrare subito in sintonia con le specialità locali.
Quindi entriamo nelle Galeries Saint-Hubert, il più antico centro commerciale d’Europa (risale al 1847), con tre gallerie coperte. Attraversarle è una sorta di pellegrinaggio nella cioccolateria belga: le migliori marche sono presenti con vetrine a tema natalizio traboccanti di praline, cioccolato e anche macarons. Ma la nostra attenzione viene attirata da una libreria, che ha una vetrina dedicata al personaggio dei fumetti Tintin.
Percorrete la Galerie du Roi sino alla fine e uscite: sulla destra vedrete la brasserie La morte subite che (per quanto il nome possa lasciare un pochino impressionati) è uno degli indirizzi giusti della città (altri dettagli nell’articolo Bruxelles e Brugge: istruzioni per l’uso: mangiare e fare shopping). Da lì torniamo sui nostri passi e raggiungiamo la Grand Place che è accessibile solo a piedi. E’ la piazza centrale di Bruxelles (fa parte del patrimonio dell’Unesco ed è considerata una delle più belle piazze del mondo, parola di Victor Hugo).
Vi si affacciano il municipio, le case delle corporazioni (arcieri, battellieri, macellai, birrai…), il palazzo dei duchi di Brabante e la casa del re. Le vie di accesso sono, naturalmente, a tema: via del Burro, via del mercato delle Erbe, via del mercato dei Formaggi, via delle Aringhe… solo per ricordarne alcune. Se capitate d’estate, dal 12 al 15 agosto, sappiate che ogni due anni la piazza viene coperta da un tappeto (di 75 per 24 metri) formato da oltre mezzo milione di begonie posizionate da circa cento volontari in quattro ore. La prossima edizione del Tappeto dei Fiori sarà nel 2016. Avendo iniziato il pomeriggio con un dolce, lo terminiamo con qualcosa di salato: un bel cono di frites.
Moules et frites: cozze e patatine sono uno dei piatti tipici
Le cozze servite con patatine fritte (moules et frites) sono uno dei piatti tipici: ecco la nostra prima cena. Per comodità, scegliamo un ristorante affacciato su via Marché aux Herbes, ma trovate questo piatto praticamente ovunque. Sappiate però che l’indirizzo top è La bonne humeur.
Il secondo giorno a Brugge: il beghinaggio, l’architettura medievale
e gli ultimi mulini a vento
Il treno per Brugge parte ogni ora e fa tappa nelle tre stazioni di Bruxelles (Nord, Centrale, Sud). Noi lo prendiamo dalla Gare centrale, letteralmente al volo un minuto prima che parta, un’operazione possibile solo grazie al fatto che il Royal Windsor Grand Place è giusto a due minuti (forse meno). Ma è necessario essere oneste: siamo in ritardo perché la colazione è spettacolare e quindi la prolunghiamo giusto un attimo per gustare anche l’ultimo croissant. In un’ora di treno siamo a Brugge – patrimonio dell’Unesco – che viene associata a Venezia (per i canali) ma ricorda pure Amsterdam (oltre che per i canali anche per l’architettura). Difficile stabilire quale definizione sia la più corretta. In ogni caso per noi è subito splendida.
Lasciamo alle spalle la stazione, attraversiamo la strada e prendiamo una viuzza lastricata di pietra. Ed è un tuffo nel Medioevo, con le caratteristiche case basse, di pochi piani, la cui parte sommitale termina in gradoni. Sulla destra la vista dà sui canali e sul bacino del Minnerwater. Camminiamo ancora finchè, sulla sinistra, scorgiamo il Beghinaggio: è un ampio cortile costellato di alberi su cui si affacciano bianchissime casette dove, una volta, abitavano le beghine, vedove facoltose che diventavano suore laiche ma senza rinunciare al proprio patrimonio (l’ultima beghina è morta nel 2013 ma non qui). Il silenzio è d’obbligo in questo angolo protetto della cittadina.
Una volta uscite continuiamo a camminare, senza seguire un percorso preciso ma in direzione Markt, la piazza principale della città, con il municipio e i tipici palazzi stretti e lunghi sempre con il frontone a gradoni.
Mentre passeggiamo sentiamo incalzare gli zoccoli dei cavalli che trainano le carrozze dei turisti. Sulla sinistra del Markt inizia la Steenstraat che prosegue nella Zuidzandstraat: le vie dei negozi e dello shopping. Ad accompagnarci per l’intera giornata sono le musiche e i canti di Natale che vengono diffusi per l’intera cittadina. Di vetrina in vetrina… rimaniamo qualche minuto incantate a guardare un pasticcere che prepara le meringhe: osservatelo anche voi in questo video. Ma sappiamo pure che a Brugge esistono ancora quattro mulini a vento: inizia così una lunga passeggiata che ci porta lungo i canali fino al punto in cui si ergono e svettano sulla città.
Prestige per il pranzo e De Witte Pelikaan per gli addobbi natalizi
Per pranzo entriamo da Prestige – in Vlamingstraat 12-14 – che non è esattamente un posto economico, ma il pancake (così da queste parti chiamano la crepe francese) con zucchero nero e burro è davvero spettacolare. Anche le quiches e i sandwich sono invitanti. Il the viene servito in tazze con decorazioni floreali e alle pareti la carta da parati è un tripudio di fiori e farfalle, molto English style. Per quelli del posto dev’essere un must perché le tavole riservate sono la maggior parte.
Dall’altro lato della strada notiamo la vetrina di De Witte Pelikaan (in Vlamingstraat 23, di fronte a Prestige e dietro il Markt) che ci colpisce per la varietà di decorazioni natalizie e decidiamo di entrare. Scopriamo così un mondo dedicato: qualsiasi forma, qualsiasi colore, qualsiasi materiale… per rendere l’albero di Natale e la casa meravigliosi. Ma non basta entrare nel negozio. Non mancate di seguire la segnaletica e scendere nella cave, la cantina di Babbo Natale: anche qui decori in quantità per qualsiasi esigenza cromatica. Chiaramente il negozio è aperto 365 giorni, perché… dal Pellicano Bianco è Natale tutto l’anno!
I primitivi fiamminghi: un ottimo motivo per stare a Brugge due giorni
A Brugge sono due i musei incentrati sui primitivi fiamminghi e la loro splendida arte pittorica. Si tratta del museo Groeninge e del museo Memling, ma il consiglio è di dedicare un secondo giorno a questa cittadina per poterli visitare con la dovuta calma. Sempre sul fronte dell’arte a Brugge c’è da segnalare la chiesa di Nostra Signora che custodisce una Madonna con bambino di Michelangelo. Infine alcuni musei particolari: il Museo del Cioccolato, il Museo delle Patatine fritte e il Museo dei Merletti (un’arte e una produzione che sono tra i segni distintivi della città).
Sabato sera a Bruxelles in un locale tipico: alla… Fin de siècle
Rientrate in città usciamo per cena. La Fin de siècle è un locale molto amato dai cittadini (giovani ma non solo) di Bruxelles ed è sempre pieno. Lo scopriamo grazie a Paola, la figlia di mia cugina che sta ultimando uno stage in città e con cui passiamo la serata di sabato. Raggiungerlo è molto semplice: fermata della metropolitana Bourse o cinque minuti a piedi dalla Grand Place. E’ necessario fare la coda ed essere muniti di contanti ma… ne vale assolutamente la pena! Indirizzo e altri dettagli nell’articolo Bruxelles e Brugge: istruzioni per l’uso: mangiare e fare shopping.
Il terzo giorno a Bruxelles tra architettura e shopping
La seconda giornata a Bruxelles inizia con la visita alla Cattedrale gotica di San Michele e Gudula, un bell’esempio di gotico che ricorda per la struttura Notre Dame a Parigi.
Scendiamo poi verso la Grand Place per vedere un altro dei simboli di Bruxelles, il Manneken Pis, simpatico e irriverente bambinetto che fa… pipì e che viene “ripreso” in qualsiasi iconografia turistica: dalle magliette al cioccolato, dalle cartoline ai magneti.
Da qui ci spostiamo verso la rue Neuve per lo shopping: oltre a un enorme centro commerciale ci sono anche i negozi monomarca più trendy locali e internazionali (Pull&Bears, Primark, Benetton, Springfield, Celio…). Se amate le ostriche, quando tornate verso la place de la Monnaie, state sulla destra e non fatevi sfuggire il Passage du nord una galleria coperta che, sul lato a sinistra, nasconde un bar à huitres, dove pasteggiare a ostriche e champagne.
Plaisirs d’hiver: da fine novembre a inizio gennaio
una delle migliori manifestazioni natalizie in Europa
Uno dei motivi di questo viaggio sono le manifestazioni denominate Plaisirs d’hiver che fanno di Bruxelles una delle capitali europee più interessanti nel periodo natalizio (quella del 2015 è stata la 15° edizione e il mercato è arrivato al quinto posto nella classifica dei migliori in Europa). Nella centralissima Grand Place, dalla fine di novembre all’inizio di gennaio, svetta il tradizionale albero di Natale. Ma questo è solo l’inizio. La pista di pattinaggio in place de la Monnaie, lo spettacolo “sons et lumières” sulle facciate dei palazzi della Grand Place, il mercato natalizio che si sviluppa lungo 2,5 chilometri con prodotti (locali e non) e idee regalo, spettacoli, visite guidate, assaggi e degustazioni, la ruota panoramica, iniziative dedicate a grandi e bambini… completano le proposte. In merito alla pista di pattinaggio trovate informazioni dettagliate all’articolo Pattinare sul ghiaccio a Bruxelles e Brugge: le piste nel cuore delle città. Quanto agli assaggi c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalle escargots alle ostriche, dalle birre ai vini, dagli hot dog a… quel che preferite. Noi riusciamo anche a fare una foto ricordo con l’orso bianco simbolo della manifestazione che passeggia per le strade della città e a postarlo sulla pagina Instagram della manifestazione.
Grand Place by night:
lo spettacolo sons et lumières
All’interno dei Plaisirs d’hiver occupa uno spazio particolare lo spettacolo “sons et lumières” sulla Grand Place: musica e luci sapientemente studiati da esperti coreografi – in questo video un assaggio – “giocano” sulle facciate dei nobili palazzi della piazza, un appuntamento da non mancare a partire dalle 17.30 alle 22.30 ogni mezz’ora.
Il quarto giorno a Bruxelles è dedicato ai musei
La quarta e ultima giornata è dedicata a Bruxelles e ai suoi musei. Iniziamo alla mattina con il Museo di Belle Arti: siamo lì per l’orario di apertura. In questo modo evitiamo le code perché, a causa del rischio attentati, i controlli sono stati incrementati e l’accesso risulta quindi più lento che di norma. Acquistiamo il biglietto cumulativo che permette di accedere anche al collegato Museo Magritte. Scegliamo di visitare la sezione “old”, quella dedicata ai cosiddetti primitivi fiamminghi, in cui possiamo ammirare soprattutto le opere di Bruegel. Quindi passiamo all’area dedicata al surrealismo di Renè Magritte. Nel pomeriggio andiamo invece al museo dei fumetti: il Centre belge de la bande dessinée. Per gli appassionati del genere c’è pure uno shop fornito di libri, fumetti e gadget.
I personaggi e gli eroi più famosi dei fumetti sono nati in Belgio come Tintin e i Puffi. Il museo è un tuffo nell’infanzia. Ma c’è anche molto di più: dal racconto della storia dei fumetti alla spiegazione delle tecniche di realizzazione. Ma l’intera città porta tracce di questa grande passione. A noi è capitato di imbatterci in… Tintin sui muri di questo palazzo a pochi passi dalla Grand Place.
A questo punto è ora di rientrare in hotel, recuperare i bagagli e andare in stazione per prendere il treno diretto all’aeroporto. Siamo fortunate: in attesa del treno numerosi ragazzi si alternano al pianoforte a disposizione del pubblico, regalandoci altri preziosi e impagabili istanti.
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