Un viaggio in auto direzione “the North”: da Londra a Edimburgo e da lì verso le Highlands, il Ben Nevis, il lago di Lock Ness, l’Isola di Skye… tra festival musicali, paesaggi di mare e di montagna, tessuti scozzesi e degustazioni di whisky, castelli reali, giardini e antiche dimore.

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Il punto di partenza di questo viaggio per noi è stata Londra, in quanto Martina non l’aveva ancora visitata (ne scrivo nell’articolo Londra in quattro giorni). Ma è possibile partire anche da Edimburgo, la capitale della Scozia. Il punto di riferimento per l’organizzazione è stato Visit Scotland – sito ufficiale del turismo scozzese – molto utile in generale ma soprattutto per trovare i pernottamenti (ne parlo diffusamente nell’articolo Dormire in Scozia: hotel, osservatori, B&B, case tipiche). Un altro sito da consultare è Scozia.net.

Il viaggio è iniziato in un autonoleggio Hertz di Londra con le inevitabili difficoltà a 1) guidare a sinistra e 2) uscire dalla capitale. Con la solita e pericolosa “freschezza” ho guardato la cartina e ho misurato a spanne la distanza tra Londra ed Edimburgo: seicento chilometri circa. Con altrettanta “freschezza” mi son detta: 600 chilometri a cento all’ora di media sono sei ore quindi… alle 16 siamo a Edimburgo (l’importante è mantenere la media). Non è andata esattamente così, in quanto il tragitto prevede autostrade ma poi superstrade (e a volte anche meno), a volte piogge torrenziali, quindi… addio alla media e siamo arrivati alle 18.

Edimburgo: il Festival internazionale e il Castello

La Scozia è piovosa e assai variabile – inutile nasconderlo – anche d’estate, ma la nostra vacanza è iniziata sotto il sole a Edimburgo dove era in corso il famoso Edimburgh International Festival, tre settimane di musica, teatro e arte. Oltre al programma organizzato, c’è un fiorire di spettacoli di strada che incantano (ricordo ancora la voce strepitosa della ragazza con la chitarra).

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Il modo migliore per visitare la città vecchia è muoversi a piedi lungo il Royal Mile, la strada principale (che in realtà ne incorpora quattro), lunga un miglio appunto, che conduce al Castello. Nei negozi lungo il Royal Mile potete acquistare sciarpe e tessuti tartan di qualsiasi colore.

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The Highlands: da Edimburgo ad Aberdeen

Le Highlands sono la Scozia, sono storia e geografia, sono tradizione e mito insieme, sono terre alte, montuose e scarsamente popolate, sono il luogo del riposo estivo di Sua Maestà e giochi tra energumeni a cui Elisabetta II assiste ogni anno con regale passione. Abbiamo fatto chilometri su chilometri senza incontrare un’auto o una persona, eppure era agosto. Per raggiungere Aberdeen, la terza città della Scozia, abbiamo seguito il tour del Royal Deeside: luoghi scoperti nel 1848 dalla regina Vittoria e dal principe Alberto, i quali se ne innamorarono e acquistarono il castello di Balmoral per 30.000 ghinee nel lontano 1852 (ancora oggi territori legati a doppio filo alla famiglia reale). Siamo quindi passati da Balmoral (ma non è stato possibile effettuare visite in quanto d’estate è occupato dai reali che trascorrono qui parte delle vacanze) e da Ballater (stazione dell’antichissima linea ferroviaria costruita nella seconda metà dell’Ottocento), visitando poi in una giornata uggiosa il Crathes Castle con i suoi giardini e il Drum Castle.

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The Highlands: da Aberdeen a Inverness

Dal momento che sono appassionata di piante e fiori… il tragitto da Aberdeen a Inverness è iniziato al mattino con una visita ai Pitmedden Garden che fanno parte del National Trust of Scotland.

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Sempre accompagnati dalle nuvole, abbiamo percorso parecchia strada su e giù dalle colline e poi sulla via della costa che ci ha condotti ad Inverness, seconda città della Scozia (dicono che tutte le strade portino qui).

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The Highlands: da Inverness a Fort William,
passando per il Ben Nevis e il lago di Loch Ness

Questo tratto, una volta superato il Ben Nevis – la montagna più alta della Scozia ma anche della Gran Bretagna-,  è l’inizio della… fine dell’isolamento, di certo per via del lago di Loch Ness che attira tantissimi turisti. Il The Loch Ness Center merita una visita, in quanto spiega in maniera corretta la questione del celebre mostro, mettendo il visitatore nelle condizioni di farsi un’idea del rapporto tra immaginazione e realtà dei fatti. Consiglio poi di fermarsi a Fort Augustus perchè è una cittadina incantevole e perchè è dotata di un interessante sistema di chiuse sul canale Caledonia. Un altro posto da visitare è l’Urquhart Castle teatro di furiose battaglie, ideale per chi ama la storia, prima di arrivare a Fort William che è il punto di partenza verso l’Isola di Sky.

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The Highlands: da Fort William all’Isola di Skye

Per andare all’Isola di Skye abbiamo ascoltato i consigli dei locali: all’andata abbiamo preso il primo traghetto da Mallaig per poi rientrare lungo la strada (senza avere l’assillo di un orario da rispettare). Il percorso che raccorda Fort William con Mallaig porta il nome di Strada per le isole. A Skye abbiamo fatto tappa a Portree, il “porto del re”, pittoresco borgo di pescatori e capitale dell’isola, e a Carbost per una visita guidata alla distilleria Talisker.

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La grande fuga: da Glasgow a Cambridge

L’ultima tappa del viaggio (transitando prima da Oban, altro luogo evocativo per chi ama il whisky) è stata la città di Glasgow in cui avremmo dovuto trascorrere due notti (a sinistra la Provand’s Lordship, costruita nel 1471, pare vi abbia soggiornato Maria Stuarda).

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Ma in realtà la vacanza è finita a… Cambridge in quanto la città industriale non ha destato particolari emozioni (complice anche il brutto tempo). Così all’ultimo minuto e con il solito metodo all’insegna della “freschezza” (seicento chilometri=sei ore, l’importante è tenere la media) siamo scesi verso la cittadina universitaria. Ed è stato subito amore. Ma questa è un’altra storia e prima o poi la scrivo.

#sapevatelo: lasciata Londra e presa l’autostrada a un certo punto l’indicazione è una sola “the North” (e lo sarà per centinaia di chilometri)!

#sapevatelo: l’auto era sprovvista di navigatore ma ho scoperto strada facendo di aver prenotato del tutto casualmente strutture messe così bene che è bastata una mappa per trovarle.

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