“Lisbona. Quello che il turista deve vedere” è una vera e propria guida turistica che racchiude geografia, arte, vita quotidiana, storia, anedotti su Lisbona, scritta dal più grande poeta portoghese del Novecento nel 1925.
Fernando Pessoa accompagna il turista nella “sua” città, in un ideale viaggio in macchina, e gli illustra Lisbona con l’amore, la conoscenza e la passione che solo chi è davvero legato ai propri luoghi possiede. Ecco, nella descrizione di Pessoa, alcuni posti che sono visitabili ancora oggi.
E’ disteso su sette colli, altrettanti luoghi da cui godere esaltanti panorami, il vasto, irregolare e multicolore insieme di case che costituisce Lisbona.
Per il viaggiatore che arriva dal mare, Lisbona, anche da lontano, si erge come un’affascinante visione di sogno, contro l’azzurro del cielo che il sole colora del suo oro.
(…) appare la fortificata Torre de Belém, magnifico esempio dell’architettura militare del ‘500 in stile romanico-gotico-moresco.
Adesso arriviamo alla piazza più grande di Lisbona, la Plaça do Comércio (…) una delle più grandi al mondo. E’ uno spazio perfettamente quadrato, chiuso su tre lati da edifici di disegno simile. Qui sono ospitati tutti gli edifici pubblici centrali. (…) Il quarto lato della piazza, quello a sud, è chiuso dal Tago, larghissimo in questo punto e sempre brulicante di imbarcazioni.
Dal lato nord della piazza. Di fronte al fiume, partono tre strade parallele; quella centrale è arricchita da un magnifico arco trionfale di grandi dimensioni, certamente uno dei più imponenti d’Europa.
Quasi in fondo alla strada (Rua do Ouro, ndr), sulla sinistra, troviamo l’Ascensore di Santa Justa, così chiamato perè la traversa in cui è stato eretto si chiama Rua da Santa Justa. E’ uno dei “belvederi” di Lisbona e suscita sempre grande ammirazione nei turisti di ogni parte. (…). L’ascensore, tutto in ferro, è molto caratteristico, piacevole e sicuro.
Raggiungiamo adesso Plaça D. pedro IV, comunemente detta Rocio o Rossio. E’ un ampio spazio quadrangolare chiuso, tranne che a settentrione, da edifici in stile pombalino (al marchese di Pombal venne commissionata la ricostruzione di Lisbona nel dopo terremoto del 1755 ndr); è il vero centro di Lisbona e vi passano quasi tutte le linee di trasporto.
Proseguendo, entriamo nella grande Avenida da Libertade o, per essere più precisi, nella Plaça dos Restauradores, che ne è l’inizio. Al centro di questa “piazza” troveremo il monumento che commemora la guerra di Restaurazione combattuta nel 1640 in poi.
L’Avenida da Libertade (viale della Libertà), aperta nel 1822, è la più bella arteria di Lisbona. E’ larga 90 metri e lunga 1.500. Alberata dall’inizio alla fine, racchiude piccoli giardini, laghetti, fontane, cascatelle e statue. Sale lungo un leggero declivio e offre una magnifica prospettiva.
(…) l’Alfama, il vecchio quartiere dei pescatori, che ancora conserva gran parte del suo antico aspetto. (…) nessun altro luogo della città può darvi l’idea di quel che era Lisbona nel passato. Ogni cosa lo rievoca – l’architettura, il tipo di strade, gli archi e le scale, i terrazzini in legno, le genuine abitudini della gente che qui trascorre una vita piena di rumori, di chiacchiere, di canzoni, di povertà e di rifiuti.
(…) la Casa dos Bicos (Casa delle Punte). Questo edificio del ‘500 è appartenuto ai discendenti del grande Alfonso de Albuquerque. La facciata è tutta in pietre appuntite e per questa ragione si suole chiamarla Casa dos Diamantes. E’ una curiosità architettonica che merita di essere vista. (…) Poco più avanti, nella stessa strada, c’è la chiesa chiamata Conceiçao Velha, che merita la nostra attenzione; il porticato è in stile manuelino, con delicati ceselli in pietra (…).
Il turista che ha un po’ di tempo non può non visitare il castello (Castelo de Sao Jorge ndr), costruito su un’altura da cui si gode una splendida vista del Tago e di gran parte della città. (…) Il castello è veramente eccezionale. (…) fu teatro di molti avvenimenti importanti della storia politica del Portogallo.
La chiesa del convento do Carmo era un edificio notevole. Possedeva tre maestose e impressionanti navate che furono parzialmente distrutte dal Grande Terremoto (nel 1755 ndr).
Poco più avanti troviamo Sao Pedro de Alcantara (è uno dei mirador da raggiungere con l’Elevador da Gloria ndr), una terrazza da cui si gode una delle più belle vedute di gran parte della città. Da qui si scorgono i numerosi colli della parte orientale di Lisbona – Castelo, Graça, Senhora do Monte, Penha da França) – un buon settore della parte bassa e, oltre questa, il largo, calmo fiume (…). Di notte il panorama non è meno bello.
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