“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza” è il libro di Federico Pace (giornalista e scrittore) che racconta viaggi, mete e destinazioni da raggiungere senza utilizzare l’aereo, che siano di poche ore o che durino giorni interi.

Per ironia della sorte l’ho letto nel viaggio in aereo tra andata e ritorno da Dublino. Dopo aver iniziato, come normale che sia, dalla prima pagina e aver completato la prima sezione dedicata ai treni (il mio mezzo di trasporto preferito peraltro), ho cambiato completamente approccio.

Ho quindi proseguito nella lettura scegliendo i luoghi proposti da Pace secondo la mia personale geografia: i luoghi dell’infanzia, quelli della giovinezza, i luoghi amati, quelli del desiderio. E la lettura è diventata ancora più appassionante.

Ma “Senza volo” non è solo geografia: è storia, arte, filosofia, filmografia, letteratura e anche musica. Federico Pace racconta di viaggiatori famosi (Terzani e Kerouac) e di altri che viaggiatori lo sono diventati, non importa se per poche ore, per giorni o per sempre: pittori (Mondrian), scrittori (Joyce, Beckett, Pamuck, De Amicis), pensatori (Freud e Heidegger), politici (Clinton), rivoluzionari (Ernesto Che Guevara), registi (Truffaut e Wenders).

E anche i capitoli lasciati per ultimi, quelli che sembravano lì solo per essere finiti, incapaci di suscitare emozioni… in realtà hanno avuto la capacità di non deludermi, un po’ come accade – in uno dei viaggi/racconto di Pace – ad Heidegger al suo arrivo all’agognata e temuta Delfi.

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