© Barbara GaravagliaMatera, prossima capitale europea della cultura. Matera, sessant’anni fa scandalo, macchia nera nella storia d’Italia. Matera, città tra le più antiche del mondo, abitata ininterrottamente da millenni. Matera, città dei Sassi, ricercato set cinematografico, città complessa e affascinante, abbandonata e poi ritornata a vivere, ma che oggi rischia di diventare una “quinta” per i turisti.

Giunti a Matera, è possibile lasciare l’auto in uno dei parcheggi a ridosso del centro. Comodo quello di via Pasquale Vena dal quale, in pochi minuti a piedi, raggiungere piazza del Sedile oppure piazzetta Pascoli, luoghi che consentono un primo approccio con l’originale trama di questa città scavata nella roccia. Colpiscono i colori caldi della pietra locale, l’intrico delle scale, i terrazzi e le finestrelle.

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La tentazione di girare Matera, di percorrere viuzze e scalinate e di “perdersi” in questo luogo, è grande. Però è interessante avvicinarsi con calma alla città – e con ottime e comode calzature – e capire un po’ di più della sua storia millenaria, delle vicende che l’hanno plasmata.
Per le info pratiche:
Matera: dove dormire e dove mangiare, spunti letterari e cinematografici

Il primo giorno a Matera: Casa Noha e la Cattedrale

Per questo una tappa obbligata è la visita a Casa Noha (www.casanoha.it), antica dimora immersa nei Sassi, donata al Fai (Fondo per l’ambiente italiano) dalle famiglie Fodale e Latorre nel 2004. Casa Noha è a breve distanza dalla Cattedrale, in Recinto Cavone. Partendo da piazza del Sedile, si passa via Porta de Juso, quindi ci si incammina su via Duomo, dalla quale si gode un colpo d’occhio sul Sasso Barisano. La cattedrale sorge sulla cosiddetta Civita, sperone roccioso che separa il Sasso Barisano dal Sasso Caveoso. La chiesa è semplice e maestosa. Romanica, ha facciata tripartita e presenta al centro un bel rosone. Interessanti anche le altre decorazioni. All’interno, tra le altre opere, è conservata la venerata immagine della Madonna della Bruna, protettrice della città, festeggiata il 2 luglio.
Lasciata la Cattedrale, si imbocca via San Potito per raggiungere Casa Noha che ospita, sulle proprie pareti, il racconto della storia di Matera, avvincente e coinvolgente. Usciti da Casa Noha, si potrà guardare con occhi diversi questo agglomerato urbano così affascinante.

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Una passeggiata attraverso il paesaggio essenziale e brullo
che ha ispirato Pier Paolo Pasolini e mel Gibson

Lasciata Casa Noha, si scende per una serie di scalinate verso l’ampia via Madonna delle Virtù. La strada tange lo sperone roccioso e si affaccia sul torrente Gravina di Matera e sul Parco regionale archeologico delle chiese rupestri: il paesaggio è brullo, essenziale. È quello che ha ispirato registi come Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson.
In questa prima passeggiata per Matera si incontrano alcune delle numerosissime chiese rupestri della città, ma il consiglio è di gustarle con calma… Ci si può fermare alla chiesa di sant’Agostino, che offre uno dei numerosi punti panoramici. Da qui si può raggiungere un altro luogo che lega il passato al presente della città: la Casa cava (www.casacava.it), un centro culturale ipogeo, nato come cava, trasformato in discarica, dimenticato e riscoperto. Oggi è un auditorium e centro culturale recuperato, immagine della rinascita di Matera. Tra fossili affioranti dalle pareti e soluzioni tecnologiche avanzate per il riciclo dell’aria, Casa cava merita una visita.
Ancora architettura e scultura romanica protagoniste, nella piccola, ma interessante chiesa di san Giovanni Battista, adiacente all’antico ospedale di san Rocco, lungo la via Santa Cesarea.
La camminata può terminare a piazza Vittorio Veneto. Se l’ora è quella del tramonto, macchine fotografiche sguainate: siamo in uno dei più suggestivi punti panoramici sul Sasso Barisano. Non solo. La “finestra” che si apre sul Sasso è circondata da vestigia antiche. Inoltre, da qui si accede al Palombaro Lungo, la più vasta cisterna della città.
Per la cena, la cittadina offre molteplici soluzioni, perché i locali si susseguono uno dopo l’altro.

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Il secondo giorno a Matera:
tra case storiche e chiese rupestri scavate nella pietra

La seconda giornata di permanenza nella città lucana, può essere dedicata alla visita ai Sassi con le case storiche e le chiese rupestri. Queste ultime sono un centinaio, scavate nella pietra calcarea, morbida e dorata, sia nella zona a tutt’oggi abitata che nell’area della Murgia che fronteggia il centro storico. Dimore di monaci e monache in epoca medioevale, sovente ricche di affreschi in stile bizantino sono più o meno ben conservate.
Per farsi un’idea di come vivesse la popolazione nei Sassi sino agli anni Cinquanta è possibile entrare nella Casa grotta di vico Solitario al Sasso Caveoso, arredata con mobili e attrezzi da lavoro autentici e tipici dei contadini. Un commento sonoro permette di comprendere le abitudini e le consuetudini degli abitanti.
Nelle vicinanze è la chiesa di Santa Maria alle Malve. Qui, come in altre chiese rupestri, si può vedere come gli edifici scavati nella roccia siano stati manomessi nel corso dei secoli, per renderli adatti ai nuovi scopi, non più religiosi, ma abitativi.

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Da ammirare anche il complesso del Monterrone, lo sperone roccioso che si eleva sul Sasso Caveoso e che ospita le chiese di Santa Maria de Idris (foto sopra) e di San Giovanni. Bellissima la vista sulla città che si gode da questo punto. Non lontana anche la chiesa di San Pietro in Barisano, una delle più grandi chiese rupestri di Matera.
L’ampia strada che lambisce il Sasso permette di ammirare i numerosi palazzi e palazzotti costruiti dall’alta borghesia e dalla nobiltà di Matera. È possibile visitarne uno, palazzo Pomarici, trasformato in anni recenti in museo. Si tratta del Musma (Museo della scultura contemporanea), edificio costruito tra il XVI e il XVII secolo sopra a un complesso di grotte, dimora di domenicani. La vasta collezione di sculture contemporanea trova spazio negli antichi depositi di vini e granaglie, nelle sale decorate e affrescate, sotto volte gentili.
Da non mancare anche la visita al complesso rupestre delle chiese dedicate alla Madonna delle Virtù e San Nicola dei greci.

Il parco della Murgia Materana: una semplice ma affascinante escursione

Potrà capitare di essere avvicinati da guide che si propongono per far compiere tour di Matera, per consigliare dove dormire oppure dove pranzare. Non sarà semplice scegliere… E a volte non sarà semplice avere alcune informazioni importanti per il turista. Noi abbiamo avuto modo di trovare una brava guida che ci ha permesso di compiere una semplice, ma affascinante escursione nel parco della Murgia Materana. L’area del parco si raggiunge in automobile in una decina di minuti. Occorre lasciare il mezzo al centro visitatori e da lì incominciare la visita. La zona è ricchissima: oltre alle numerose chiese scavate nella roccia, ci sono resti di villaggi preistorici.

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Ci si può avventurare da soli, ma si corre il rischio di trovare gli ingressi alle chiese sbarrati. Quindi è consigliabile compiere la visita guidata che culmina nelle zone che Pasolini e Gibson scelsero per girare le loro Crocifissioni. Lo sguardo, in questa gita, si sofferma su antichissimi luoghi di culto, affrescati e decorati sapientemente, e su Matera, che al tramonto si accende di colori rosati e di decine di luci: un’immagine che resta impressa negli occhi e nel cuore del visitatore.

(*) “Donna, sposa e giornalista, con una laurea in Architettura nel cassetto. Vivo a Lecco. Mi piace camminare per i sentieri e vorrei viaggiare più di quanto riesca a fare”.

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