Questo itinerario va dalla spiaggia di San Vito Lo Capo alla Valle dei Templi di Agrigento, passando per Erice e Marsala, ma ha subìto parecchie revisioni strada facendo, questo perchè ad agosto la quantità di turisti è davvero impressionante e in alcuni casi abbiamo avuto difficoltà a trovare posto per parcheggiare l’auto anche solo per una cena. Inoltre la viabilità di questa porzione di Sicilia è sì scorrevole, ma la velocità media è piuttosto bassa, quindi per raggiungere località apparentemente vicine (magari cinquanta chilometri) serve più tempo che altrove. Il risultato? Una zona davvero bella, ma da frequentare a giugno o a settembre.

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Agrigento: la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi

Ufficialmente non fa parte della costa nord-occidentale quando piuttosto di quella sud-occidentale, ma una tappa ad Agrigento (non comodissima in quanto a due ore di auto rispetto a Marsala, anche se per la maggior parte su strade a scorrimento veloce) per vedere la Valle dei Templi è stato uno “sforzo” piacevole da fare. Akragas è stata una delle più importanti colonie greche della Sicilia.

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Provenendo da Trapani/Marsala mettete nel navigatore l’indicazione per il parcheggio V in quanto è prossimo alla biglietteria e quindi all’ingresso principale.  Le opzioni sono due: il biglietto semplice per la Valle dei Templi e quello cumulativo per visitare anche il Museo archeologico. Noi abbiamo scelto il primo. Troverete un’ampia offerta di bus elettrici che vi promettono di portarvi senza sforzo al Tempio di Giunone, ma non preoccupatevi: è assolutamente piacevole percorrere la strada che conduce ai resti più importanti del sito perchè anche alle 12, come è capitato a noi, c’è un meraviglioso venticello che permette di passeggiare senza sforzo e la salita è leggera.
Sopra i resti del Tempio di Castore e Polluce; qui sotto uno dei giganteschi Telamoni (una scultura maschile, a tutto tondo o a altorilievo, impiegata come sostegno, strutturale o decorativo, spesso in sostituzione di colonne o lesene. È sinonimo di Atlante, che nella mitologia greca sopporta i pilastri del cielo, ed è il corrispondente maschile della cariatide).

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Nei pressi del Tempio della Concordia noterete una pianta di olivo con il tronco larghissimo: si tratta di un esemplare la cui età è stimata in 500/600 anni.

© www.pennaevaligia.it Nota: dal momento che la Valle dei Templi, patrimonio Unesco, è il posto in cui ammirare i templi meglio conservati fuori dalla Grecia, abbiamo deciso di “saltare” Segesta e Selinunte.

Rientrando dalla Valle dei Templi seguite le indicazioni per la Scala dei Turchi (frecce segnaletiche marroni) in comune di Realmonte. Se avete voglia di fare il bagno potete parcheggiare (a pagamento) e scendere il sentiero fino alla scogliera oppure procedere per un paio di chilometri e arrivare al belvedere da cui godere la vista dall’alto. Se oltrepassate il belvedere e scendere al mare, trovate una spiaggia sabbiosa molto ampia (non attrezzata con ombrelloni ma c’è un chiosco per mangiare e bere): meno spettacolare della Scala dei Turchi ma molto più comoda.

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Le isole Egadi: una giornata a Favignana e Levanzo

Le isole Egadi (Favignana, Levanzo e Marettimo) sono raggiungibili con gli aliscafi di linea da Marsala o da Palermo (ad agosto prenotare almeno tre giorni prima e mettere anche il rientro altrimenti rischiate di restare sulle isole), noleggiando un gommone (per i più esperti) oppure facendo una mini-crociera (dalle 9.30 alle 18, comprende pranzo a bordo) che consente di abbinare due isole.

Gommoni Egadi: www.gommoniegadi.it (flotta di gommoni per navigazione con e senza patente nautica)
Egadi charter: www.egadicharter.it (mini crociere Favignana/Levanzo dalle 9.30 alle 18 con partenza da Marsala, nei pressi della Guardia costiera)

Questa è stata la nostra scelta che ci ha permesso di vedere in una giornata Favignana (giro di shopping al villaggio e bagno alla spiaggia la Praia; per chi vuole anche visita alla ex Tonnara Florio, oggi museo). La grande farfalla sul mare, soprannominata così dal pittore Salvatore Fiume a causa della sua particolare morfologia, Favignana è la più grande nonché la principale isola delle Egadi; il nome risale al Medioevo e deriverebbe dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest.

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Levanzoborgo piccolissimo con case bianche dalle persiane blu e piante grasse che crescono forti e rigogliose – vale una visita per un caffè, per scattare foto tra le viuzze e per un bagno nell’acqua limpidissima.

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San Vito Lo Capo: la spiaggia e la Riserva dello Zingaro

Quella di San Vito Lo Capo è una delle spiagge più belle di questa zona della Sicilia e quindi concedersi una giornata di mare qui significa immergersi in acque cristalline con fondale basso per parecchi metri.

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Ma è anche il punto di partenza per entrare nella Riserva dello Zingaro. Noi abbiamo optato per la prima soluzione, dal momento che provenendo da Marsala siamo arrivati attorno a mezzogiorno: per raggiungere le calette della Riserva è meglio muoversi presto al mattino oppure alloggiare in zona.

Erice: sessanta chiese, i cannoli di Maria Grammatico e uno strano artista

Pare che Erice abbia addirittura sessanta chiese, ma sono altri i motivi per una visita a questo village perché che ricorda i cugini francesi di Les Baux en Provence e di Saint Paul de Vence. Mentre i locali suggeriscono di salirci per ammirare il tramonto, noi abbiamo apprezzato moltissimo Erice di giorno, in quanto alla sera è praticamente impossibile parcheggiare dato l’affollamento di turisti (tutti lì per vedere il tramonto) e il buio (che cala velocemente quando il sole annega nel mare e impedisce di godere appieno di questo borgo).

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Non serve stabilire cosa vedere: basta iniziare a girovagare nelle vie splendidamente lastricate, fare una tappa da Maria Grammatico per uno dei suoi mitici cannoli (in questo articolo vi racconto la sua storia Sicilia: gli indirizzi giusti per mangiare), raggiungere il Castello di Venere e godersi la vista che spazia sino a San Vito Lo Capo. Se sentite un carretto che arriva non mancate di fermarvi nei pressi e di conoscere Castro Alessandro Filippo e il suo cavallo Paride: un grande affabulatore, simpatico, divertente, coinvolgente e con un carretto davvero ben conservato (difficile vederne di così ben tenuti fin nel minimo dettaglio).

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La Riserva dello Stagnone: montagne di sale di giorno e tramonti di fuoco la sera

Il Baglio Oneto in cui abbiamo alloggiato (e di cui avete dettagli all’articolo  Sicilia: istruzioni per l’uso (come arrivare, come spostarsi, dove dormire) è affacciato sulle Saline di Marsala e sulla Riserva dello Stagnone. Di giorno è possibile vedere l’attività di raccolta del sale (e visitare la vicina isola di Mothia importante insediamento fenicio).

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Alla sera il sole cala proprio davanti al Baglio Oneto, in tramonti infuocati come questi.

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Infine fate un salto a Marsala per vedere il centro storico e le poche vestigia rimaste dello sbarco di Garibaldi e dei suoi Mille.

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