Anche Antibes ha belle storie da raccontare e personaggi da incontrare, come Solène Ronnaux-Baron che produce birra artigianale o Didier Saba che crea vasi di vetro. E poi l’esperienza della comunità del safranier. Vi racconto tutto in questa pagina.

Gli artisti di boulevard d’Aguillon

Proprio dietro il vecchio porto (boulevard d’Aguillon) in una parte degli antichi bastioni della città c’è la Galerie municipale des Bains Douches, una volta vecchi locali militari. Nel 1935 queste strutture vennero trasformate in bagni/docce municipali e oggi sono dedicate all’arte moderna e contemporanea e ospitano artisti locali. Abbiamo abbiamo assistito alla creazione di un vaso di vetro con Didier Saba, ma ci sono anche pittori, ceramisti e incisori oltre a splendidi ristoranti e caffé nell’altro lato del boulevard.

© www.pennaevaligia.it

Un quartiere molto particolare: la «commune libre del Safranier»

Se notate una targhetta arancione e gialla con la scritta «commune libre del Safranier» siete arrivati in un quartiere molto particolare di Antibes, tra place du Safranier, place Nikos Kazantzaki (che qui visse e spesso si riposava all’ombra di una pianta su una panchina che è diventata un monumento) e rue de la Pompe. La «commune libre del Safranier» – nata negli anni Sessanta per aiutare l’inserimento in città delle persone che venivano da fuori, immigrati ma anche francesi – ha come scopo quello di preservare i legami tra tutti gli abitanti del quartiere, ma anche di mantenere vive le tradizioni locali, grazie a un ricco calendario di feste (tra cui la vendemmia). Le case qui sono molto antiche e molto belle.

L’origine più plausibile del nome «safranier» è dovuta ad una cava del luogo da cui veniva estratta una pietra friabile chiamata «safre». Altri vedono in questo nome un derivato della parola «zafferano», che indica una parte del timone delle
barche. Una volta quest’area era ricoperta dal mare ed era un piccolo porto di pesca.

La birra B06, la birra artigianale di Solène Ronnaux-Baron:
sapori di viaggi e un salvagente come simbolo

“Preparo le mie birre in modo artigianale, secondo ricette originali che ho messo a punto con passione e precisione, influenzata dai miei viaggi e dalla scoperta di nuovi sapori. L’impiego di tecniche nuove e di ingredienti di altissima qualità fanno parte del mio impegno quotidiano per far vivere un’esperienza unica”.

© birreB06
Con queste parole Solène Ronnaux-Baron introduce le birre B06, birre da degustazione ad alta fermentazione, che non vengono né filtrate né pastorizzate (e lo prova la presenza di un leggero deposito di lievito sul fondo della bottiglia). Preparate e imbottigliate manualmente nel laboratorio di Antibes , vengono prodotte in quantità limitata e sono numerate, per sottolineare la cura particolare che viene messa in ciascuna e garantire la completa tracciabilità.

Perché mai una birra artigianale ha come simbolo un salvagente? E’ presto detto: il bisnonno della fondatrice partì da Lione per andare alla Scuola navale di Brest. Una volta scoppiata la guerra fu arruolato in un sottomarino; al termine del conflitto arrivò ad Antibes e se ne innamorò. Decise quindi di tornarci un giorno, cosa che fece nel 1955. Il logo con il salvagente e la maglia marinara a righe bianche e blu strizzano l’occhio al bisnonno che ha trasmesso a Solène la passione per Antibes.

Les Trois Moulins
282, rue des Cistes

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