Era tempo che volevo visitare il villaggio di Crespi d’Adda, patrimonio dell’Unesco, e una domenica di agosto il momento è arrivato. Siamo partiti in biciletta da Lecco (di fronte al vecchio nucleo di Pescarenico dove inizia la ciclabile), e abbiamo pedalato per circa quaranta chilometri passando per Brivio, costeggiando il fiume, oltrepassando centrali idroelettriche e pozze di acqua trasparente prese d’assalto dai bagnanti agostani, fino al villaggio operaio sorto attorno al cotonificio, oggi patrimonio dell’Unesco. Una giornata splendida dal punto di vista culturale, naturalistico e ambientale; una pedalata impegnativa (circa ottanta chilometri) ma di grande soddisfazione.

Uno scorcio del fiume Adda:

© www.pennaevaligia.it

Le centrali idroelettriche con la loro splendida architettura industriale sono ancora in funzione:

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E poi il villaggio di Crespi d’Adda che, come recita il depliant informativo, “è il più interessante e completo esempio al mondo di fenomeno urbano dei villaggi operati e rappresenta uno dei più straordinari e riusciti modelli di integrazione tra sviluppo industriale e abitativo della rivoluzione industriale europea”.

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L’attività produttiva (era un cotonificio) è stata in funzione sino al 2003 3 forse anche per questo Crespi d’Adda si è conservato intatto fino ad oggi. La costruzione avvenne tra il 1876 e il 1925: Cristoforo Benigno Crespi scelse questo luogo per via delle ampie dimensioni, perché il terreno non costava molto e per la presenza fondamentale dell’acqua. Nel momento di massimo splendore qui lavoravano 4000 dipendenti e nel villaggio abitavano 1200 persone che potevano contare sulle abitazioni (per operai e per dirigenti), sul medico e sulla scuola (qui si studiava fino alla quinta elementare quando nel resto d’Italia si arrivava alla terza), su una piscina e sui bagni… La residenza padronale è un castello con quarantaquattro stanze (non visitabile) di proprietà privata.

Simbolo del villaggio la ciminiera del cotonificio incorniciata da due palazzine simmetriche: l’orologio alla base scandiva il tempo del lavoro.

Simbolo del villaggio la ciminiera del cotonificio incorniciata da due palazzine simmetriche: l’orologio alla base scandiva il tempo del lavoro.

Pedalando in bicicletta… abbiamo visto le casette degli operai, le abitazioni di quadri e dirigenti, i lavatoi, la casa del medico e quella del prete, la chiesa, la scuola (oggi sede del centro visitatori), il cimitero con le lapidi in stile inglese e il mausoleo della famiglia Crespi in stile ziqqurat mesopotamico.

Simbolo del villaggio la ciminiera del cotonificio incorniciata da due palazzine simmetriche: l’orologio alla base scandiva il tempo del lavoro.

C’era anche il dopolavoro che oggi è il ristorante “Al dopolavoro” e in cui consigliamo di pranzare sotto le piante all’aperto (Piazza Cleopatra Bagnarelli): si mangia benissmo e il personale è gentilissimo.

Info: http://www.crespidadda.it
Tel. 02. 90939988

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