Il centro di Milano, piazza del Duomo, è il punto di partenza per raggiungere due punti di estremo interesse turistico e culturale a Milano: l’Ambrosiana con il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (ma anche una raffinata raccolta di quadri tra cui opere di Caravaggio e Raffaello) e il Castello Sforzesco con la Pietà Rondanini, ultima opera incompiuta di Michelangelo (e altro ancora).

L’Ambrosiana: la Biblioteca e la Pinacoteca volute da Federico Borromeo

© www.pennaevaligia.itL’Ambrosiana (piazza Pio XI, MM Duomo o MM Cordusio) nasce nel 1607 su progetto dell’arcivescovo Federico Borromeo, con l’obiettivo di fondare a Milano una grande biblioteca pubblica.

Sono circa un milione gli stampati oggi conservati qui (tra cui incunaboli e cinquecentine), 36.000 manoscritti in italiano, latino, greco, arabo, 12.000 disegni (tra gli altri quelli di Raffaello e Leonardo), 22.000 incisioni e molto altro ancora: è una delle più importanti biblioteche a livello mondiale. Questa è la vera casa di Leonardo da Vinci: grazie al Codice Atlantico – la più vasta raccolta al mondo di disegni e scritti autografi del genio toscano, che ebbe una storia travagliatissima prima di approdare qui grazie alla donazione di Galeazzo Arconati – l’Ambrosiana possiede più opere di Leonardo persino della Regina d’Inghilterra.

© www.pennaevaligia.itMa il cardinale Borromeo oltre alla Biblioteca volle anche una Pinacoteca, ideata dal 1607 e fondata nel 1618: all’inizio contava 250 dipinti che oggi sono diventati 1500. Le opere più famose sono la Canesta di frutta di Caravaggio, l’Adorazione dei Magi di Tiziano, il Topolino e rosa di Bruegel, il cartone di Raffaello della Scuola di Atene.

Quando uscite dall’Ambrosiana noterete sulla vostra destra il famoso Peck tempio milanese della gastronomia (con possibilità di acquisti on line) con due negozi e un ristorante (via Spadari 9).

Al Castello Sforzesco la Pietà Rondanini,
ultima opera di Michelangelo (ma non solo)

© www.pennaevaligia.itPoco distante dall’Ambrosiana – lo scorgete sulla sinistra lasciando la piazza Pio XI (potete andarci a piedi percorrendo viale Dante che è una bella via dello shopping a Milano, con molti brand internazionali) – sorge il Castello Sforzesco che è stato residenza dei Visconti prima e degli Sforza poi (XIV-XV secolo).

A seguire divenne caserma, durante le dominazioni straniere su Milano, e alla fine dell’Ottocento venne restaurato e riconsegnato alla città come sede di musei e luogo di svago.

Racchiude moltissimi musei  a tema e raccolte (arte antica, egizio, strumenti musicali, arti decorative, mobili…), ma ve lo segnalo soprattutto perchè dal 2015 (anno di Expo, l’esposizione universale, a Milano) ha dedicato uno spazio esclusivo e un allestimento affascinante – quello dell’antico Ospedale spagnolo completamente restaurato – alla Pietà Rondanini, ultima incompiuta opera di Michelangelo Buonarroti (precedentemente collocata qui ma in altra sede).

Il blocco di marmo – un pezzo unico da cui emergono le figure umane – contiene in un ultimo abbraccio Maria e Gesù e campeggia nel mezzo della sala con le volte finemente affrescate. Michelangelo vi lavorò sino a pochi giorni prima della morte nel 1564 a Roma. Mentre la parte superiore è ancora molto grezza, nella parte inferiore (e in particolare le gambe di Cristo) il lavoro di rifinitura dell’artista è giunto a una fase più avanzata. Di certo la Pietà Rondanini non lascia indifferenti e fa percepire con intensità difficilmente eguagliabile  l’amore di Maria per Gesù.

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