Anche i bambini possono apprezzare una città come Gerusalemme e i dintorni.
Ecco come attraverso pause relax durante la giornata e luoghi pensati appositamente per loro.

Fuori tutti! Parchi e giardini

© Barbara GaravagliaPer rilassarsi e per rinfrescarsi a Gerusalemme non mancano i parchi e i giardini. Consiglio di andare al parco che si stende sotto Porta di Jaffa dove una fontana con giochi d’acqua rende felici bambini ebrei, cristiani, arabi… Già, i bambini: ce ne sono moltissimi. Le famiglie ebree ortodosse e le famiglie arabe sono assai numerose.

Le famiglie di Gerusalemme vivono molto fuori casa, godendo delle ore fresche, rilassandosi nei parchi, facendo pic nic. Non stupisce, perciò, il gran numero di persone che passeggiano anche in orario serale. Proprio di sera, una passeggiata lungo la ex ferrovia ottomana è assolutamente consigliabile, così come piacevole è una passeggiata a Jaffa street.

Al mercato di Mahane Yehuda

Profumi, colori, sapori, grande vivacità. Quest’anno abbiamo fatto un giro al mercato di Mahane Yehuda che si raggiunge con la metro leggera. Tra panettieri in vena di canti e balli, frutta secca deliziosa, cibo da asporto, gente che si accalca… uno spaccato di vita gerosolomitana assai intrigante.

© Barbara Garavaglia  © Barbara Garavaglia

Il Bambino e i bambini: visita a Betlemme

© Barbara GaravagliaTappa “obbligata” con i bambini è anche Betlemme, con la basilica della Natività. È possibile raggiungere Betlemme in autobus (la fermata dei bus – che sono arabi – si trova sulla Strada 60, al di sotto de parco dominato dal Mulino Montefiore). La cittadina dista una manciata di chilometri da Gerusalemme, ma occorre passare un checkpoint, cosa che potrebbe allungare i tempi.

Finalmente in restauro ma comunque accessibile (2016), la basilica potrà far vedere ai visitatori la bellezza delle decorazioni parietali. Nella basilica si entra per una porticina bassa: l’ingresso fu ridotto in questo modo, per impedire che soldati con i cavalli entrassero e profanassero la chiesa. Oggi essere costretti ad abbassarsi per metter piede in un luogo di preghiera così significativo per i cristiani mette in condizione di chinarsi, di farsi piccoli di fronte a un evento, la nascita di Gesù, che anche chi non crede non può trascurare. Sotto la chiesa ci sono alcune grotte, abitate tra gli altri da San Gerolamo che tradusse la Bibbia, oltre alla Grotta della Natività.

Per noi è stato importante e significativo, proprio a Betlemme, entrare in contatto con realtà che si occupano di bambini, di piccoli orfani oppure di piccoli ammalati. Sono realtà come la Crèche e il Caritas Baby Hospital, animate da persone forti e speciali, come suor Maria (alla Crèche) e suor Lucia (al Baby Hospital). Si alza il velo sulle povertà e sui problemi in cui oggi tanti bambini vivono.

Come lasciare Betlemme senza un oggetto in ulivo? Il consiglio è di recarsi al centro artistico salesiano, vicino alla ben curata Via della Stella, che offre ai giovani la possibilità di seguire corsi per diventare abili artigiani.

Oltre le mura di Gerusalemme: il Mar Morto, Masada o la Galilea

© Barbara GaravagliaCon i bambini non mancate di scendere verso il Mar Morto: il paesaggio è impareggiabile. Non è cosa di tutti i giorni, inoltre, passare dai circa 750 metri di quota di Gerusalemme ai meno 400 del Mar Morto, la depressione più profonda del nostro pianeta. Ai lati della strada una banda colorata segna a intervalli la quota. Una discesa mozzafiato! Anche in questo caso consiglierei di optare per un veicolo con autista.

Non abbiamo fatto il bagno nel Mar Morto, ma ci siamo rinfrescati in un luogo speciale: Ein Gedi, una riserva naturale (foto sopra) che permette di vedere come davvero l’acqua compia miracoli e sia in grado di far fiorire il deserto. Proprio nel deserto, infatti, scorre l’acqua, con cascatelle, vegetazione rigogliosa, animali. Qui saltellano sulle rocce le capre nubiane, agili e delicate.

© Barbara GaravagliaLa visita a Ein Gedi potrebbe essere una pausa ristoratrice e conclusione di una giornata di escursione, che potrebbe iniziare con la visita a Masada, nota roccaforte che domina il deserto di Giudea e il Mar Morto, teatro della strenua resistenza di un gruppo di ebrei ai romani. Un ampio parcheggio, un museo, la zona per lo shopping e un ristorante accolgono i visitatori che poi possono salire rapidamente con la funivia alla roccaforte. I più ardimentosi possono fare un’escursione a piedi lungo il sentiero del Serpente, che viene chiuso se le condizioni meteo sono proibitive. Personalmente non credo sia un percorso fattibile con i bambini… meglio la funivia. Il sole a Masada batte forte, il caldo secco si fa sentire, ma tutto è sopportabile. Forniti di acqua, cappellini, voglia di scoprire, il tempo scorre veloce.

Se vi fermate una settimana, in alternativa alla gita che tocca Masada, il Mar Morto, Ein Gedi, è possibile optare per una escursione in Galilea, con il lago di Tiberiade, l’antica Cafarnao, Tabga, il verdeggiante Monte delle Beatitudini, Nazareth.

C’è sempre qualche cosa che resta profondamente impresso negli occhi e nel cuore; un odore, un colore, un canto oppure un suono. Terra Santa e contraddittoria, terra affascinante che attrae, nella quale si percepisce un passato che si fa avanti e che non può lasciare indifferenti, un intreccio prezioso e complesso di culture dal quale lasciarsi coinvolgere.

(*) “Donna, sposa e giornalista, con una laurea in Architettura nel cassetto. Vivo a Lecco. Mi piace camminare per i sentieri e vorrei viaggiare più di quanto riesca a fare”.sta

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