Oggi lasciamo il Mar Morto, il suo caldo asciutto, quell’acqua così salata, il deserto attorno, le oasi e i paesaggi che ci hanno accompagnati per due giorni. Prima di partire andiamo alla ricerca delle isolette galleggianti di sale che si formano sulla superficie delle acque. Quella nella foto qui sotto è piccola, ma ce ne sono anche a grandezza d’uomo. Poi prendiamo la strada in direzione Gerusalemme e risaliamo prima verso l’incrocio per Gerico, poi passando dal check-point, quindi bypassando Gerusalemme per poi dirigerci verso Tel Aviv. Guido con calma, tra gli 80 e i 100 all’ora, per godermi il paesaggio.
Lasciamo i bagagli al Prima City Hotel che è in una posizione splendida, a due minuti a piedi dalla spiaggia, e poi andiamo a riportare la nostra 500 al noleggio Europecar. L’operazione è molto più semplice e rilassante rispetto a due giorni fa. La camera è molto bella, arredata con gusto e ogni dettaglio ci piace. Prima di uscire per la spiaggia alla reception ci riforniscono di teli mare e… italianissima Acqua Panna!
Il lungomare di Tel Aviv è un susseguirsi du spiagge, noi siamo alla Frishman Beach, che è famosa anche per questa torretta multicolor che mi ricorda la serie televisiva Baywatch. Noleggiare l’attrezzatura per la spiaggia a Tel Aviv è facile ed economico. Basta andare a una delle macchinette che distribuiscono i biglietti e scegliere l’opzione preferita (ombrelloni, sdraio e lettini) variamente combinabili, pagare, prendere il ticket e scegliere il proprio posto. Rispetto all’Italia è anche decisamente economico: circa otto euro (2019) per due lettini e un ombrellone. Presto o tardi arriverà un ragazzo a verificare il possesso del biglietto. A disposizione docce, spogliatoi, campi di pallavolo… c’è persino uno spazio aperto con giocattoli da spiaggia per i bambini da usare e riportare a fine giornata.
In spiaggia vediamo avvicinarsi un signore che ci chiede: “Siete italiani? Vi ho sentiti parlare e non ho resistito”. Così scopriamo che è originario della Sicilia ma che vive in Canada perché figlio di immigrati, che è diventato ingegnere, che ha sposato un’armena nata a Jaffa e conosciuta a Montreal e che “approfitta” di noi per chiedere informazioni per organizzare un viaggio in… Sicilia. Con Rolando Meo si chiacchiera in italiano perché ha una voglia matta di parlare la sua lingua madre. Mentre con lei si parla in francese perché l’italiano lo capisce ma non lo parla, nonostante trent’anni di matrimonio con questo loquace siciliano.
Oggi stiamo in spiaggia fino all’ultimo, la temperatura è 28 gradi, splendida anche per una freddolosa come me, e vogliamo attendere il tramonto. Scopriremo che in tanti resteranno fino a tardi per vedere il sole immergersi nel Mediterraneo.
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