Ho sempre amato il treno, il suo incedere sicuro, la grande città raggiunta attraverso le periferie che scorrono veloci dal finestrino, un modo (quasi) lento di viaggiare. Per questo ho pensato al treno per “Vienna in tre giorni”, a marzo 2016 in occasione delle vacanze di Pasqua. Martina ha trovato l’esperienza divertente ed eccitante, dal mio punto di vista è stato meraviglioso trovarsi alle 10 del mattino in centro città, pronte per visitare la capitale europea simbolo della musica e dell’arte.

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Il sito internet di riferimento Wien Info

Prima di partire non mancate di consultare in modo approfondito il sito internet Wien Info che è una miniera di idee e di suggerimenti. In particolare propone anche percorsi tematici e iniziative legate ai differenti periodi dell’anno, nonchè suggerimenti per una Vienna abbastanza low cost.

Milano-Vienna: by train & by night

Dalla stazione di Vienna Hauptbahnhof siamo scese in metropolitana e abbiamo acquistato nell’apposito ufficio i biglietti dei mezzi di trasporto, quindi abbiamo raggiunto l’hotel per lasciare i bagagli e iniziare subito la nostra prima giornata viennese. Vi rimando all’articolo Vienna: istruzioni per l’uso (come arrivare, dove dormire e come spostarsi) per i dettagli relativi alla logistica.

Il primo giorno: i nobili palazzi della Ringstrasse, la Hofburg, il Teatro dell’Opera

Eccoci quindi pronte per partire alla scoperta di Vienna. Dal momento che al nostro arrivo il tempo non è splendido ma consente di muoversi a piedi senza problemi, iniziamo come d’abitudine a prendere le misure della città con una bella camminata a piedi, quindi lungo la Ringstrasse, la strada circolare costruita sulle vecchie mura, un anello attorno al cuore di Vienna. Alla nostra destra incontriamo prima la Chiesa Votiva (nella foto a sinistra), quindi l’Università e poi il Municipio (nella foto a destra). Da notare – simpaticamente – come il restauro della chiesa sia stato sponsorizzato da un brand che ha scelto un’immagine davvero poco sacra…

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Procedendo nella passeggiata ecco il Parlamento e poco oltre la statua della grande sovrana Maria Teresa che troneggia tra i palazzi gemelli che racchiudono rispettivamente il Museo di Storia dell’Arte e il Museo di Storia Naturale. Alle spalle del monumento di Maria Teresa scorgiamo il Quartiere dei Musei, un’area della città in cui sono sorte nuove installazioni museali.

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Attraversando la strada proprio di fronte a Maria Teresa, si erge la Hofburg, un complesso di palazzi già residenza degli Asburgo dal 1279 sino al crollo della monarchia austriaca nel 1918 e oggi sede degli uffici del presidente della repubblica. Se amate i cavalli qui c’è la famosa scuola di equitazione spagnola (gli spettacoli sono abbastanza costosi, ma è possibile assistere agli allenamenti del mattino più abbordabili). In ogni caso la storia del cavallo lipizzano merita di essere conosciuta.

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Procediamo oltre, sempre lungo il Ring, per incrociare la statua di Mozart, con un’aiuola che non lascia spazio a dubbi: una chiave di violino. Passando dalla musica alla letteratura… siamo al cospetto di un altro grande uomo (anche se tedesco): Goethe.

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La nostra camminata lungo la Ringstrasse termina al Teatro dell’Opera il cui tetto rimanda subito alla nostra memoria la scena dell’ultimo (2015) Mission Impossibile con Tom Cruise che si cala dal cornicione. Ci siamo tornate anche di sera: danno il Parsifal.

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Dopo un pranzo veloce nella catena di panifici/pasticcerie Strock (che trovate praticamente ovunque), decidiamo di “ripassare” quanto visto in mattinata, ma per farlo scegliamo di stare… comodamente sedute sul tram. Alla fermata dell’Opera di Stato prendiamo il tram 1 in direzione Prater e non scendiamo sino alla fermata Schwedenplatz. Qui passiamo al tram 2 nella stessa direzione (verso il capolinea Ottakringer strasse) fino a tornare al punto di partenza.

Il primo appuntamento con Klimt: la Secessione e il fregio di Beethoven

Il pomeriggio è il momento del primo appuntamento con il grande pittore Gustav Klimt. Il palazzo della Secessione è a cinque minuti a piedi dall’Opera. L’inconfondibile cupola d’oro che racchiude il fregio di Beethoven di cui parlo nell’articolo “Vedere Klimt a Vienna: la Secessione, il Belvedere, il Leopold Museum”.

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Una volta usciti guardate alla vostra destra: inizia qui il Naschmarkt, il mercato alimentare più grande di Vienna, allestito all’aperto per cinquecento metri. Non è solo il posto giusto dove fare la spesa e trovare quel che serve per cucinare. E’ anche possibile mangiare direttamente in loco perchè le bancarelle dei prodotti alimentari (di spezie, di dolci, di preparazioni take away), si alternano alle strutture di chioschi e ristorantini dove spaziare dal pesce alla cucina etnica, dalla pizza ai wurstel, sia di livello economico sia più ricercati.

Per la cena andiamo da Wienerwald, un locale low cost in Annagasse 3, nei pressi del teatro dell’Opera (ma ha anche altri tre punti in città) dove mangiamo due piatti tipici viennesi (la cucina è molto varia e il piatto forte è il pollo preparato in tantissime varietà; un posto “facile” anche per i bambini e “smart” nell’arredamento).

Il secondo giorno: il Castello di Schonbronn,
il Belvedere con il Bacio di Klimt e Grinzing

Iniziamo il secondo giorno a Vienna di buon mattino. Sono le 9.15 e il dettaglio non è irrilevante: il Castello di Schonbronn – prima tappa della giornata – apre alle 10 ed è uno dei luoghi più affollati (come a Versailles, mutatis mutandis). La scelta è quella di privilegiare i giardini e l’esterno (perchè altrimenti, tra code per i biglietti e code negli spazi interni il rischio è di passarci l’intera giornata). Partiamo quindi dall’ingresso di destra verso i giardini e saliamo sino alla Gloriette.

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Durante il periodo di Pasqua la corte del Castello è la sede di uno dei mercatini di Pasqua di Vienna in cui trovare addobbi di tutti i materiali: dalle uova dipinte ai biscotti di zenzero decorati. Se avete in programma una vacanza a Vienna con i bambini non dimenticate che qui c’è anche il Tiergarten, il più antico zoo del mondo con settecentocinquanta animali.

Ma per me e per Martina l’appuntamento clou della giornata è quello con il Castello del Belvedere che ospita una notevole collezione di quadri di Gustav Klimt di cui parlo nell’articolo “Vedere Klimt a Vienna: la Secessione, il Belvedere, il Leopold Museum” (oltre ad alcune esposizioni temporanee).

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Ci arriviamo verso mezzogiorno quindi, dopo la visita al Belvedere superiore che ospita il famoso Bacio, ci fermiamo al caffè per una pranzo a base di torta prima di passare al Belvedere inferiore e concludere la visita.
Un paio di note utili:
1) la Lonely Planet suggerisce di raggiungere il Belvedere con la metropolitana; in realtà è molto meglio utilizzare il tram D che ha la fermata proprio fuori dal Castello e che potete prendere dal Teatro dell’Opera;
2) sia il Belvedere inferiore sia il Belvedere superiore sono dotati di caffè per la pausa pranzo; io e Martina abbiamo scelto di gustare due belle fette di torta ma preparano anche piatti caldi.

Dal momento che la giornata “tiene” dal punto di vista meteo ma che, non essendo ancora avvenuto il cambio dell’ora, verso le 19 è buio, decidiamo di fare… un salto in tram a Grinzing, il quartiere periferico e bucolico di Vienna, famoso per gli Heurigen, locali tipici dove mangiare piatti di carne (come lo stinco di manzo o il gulash) e bere il vino novello. A Grinzing arriva in trenta minuti il tram n. 38 da Schottentor; cenarvi è davvero molto bello soprattutto nelle calde sere d’estate.

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Per la cena andiamo da Nordsee: solo pesce con diversi punti a Vienna tra cui due nei pressi del Duomo di Santo Stefano.

Il terzo giorno: il Quartiere dei Musei, l’Albertina, il Prater
e il Duomo di Santo Stefano (e il Graben)

Il terzo giorno dedichiamo la mattina ai musei ma prima attraversiamo a piedi il Volksgarden: il cielo è velato ma questo non impedisce di ammirare le piante di rose che riempiono questo parco lungo la Ringstrasse, sapientemente curate e potate, pronte per la fioritura.

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Quindi – nel Quartiere dei Musei – scegliamo il Leopold Museum (Klimt e Schiele) per completare il nostro percorso su Klimt (vedi l’articolo “Vedere Klimt a Vienna: la Secessione, il Belvedere, il Leopold Museum”) e l’Albertina (con le temporanee in corso, una su Chagall e l’altra su Monet e Picasso).

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Subito dopo pranzo facciamo un salto in metropolitana a vedere la grande ruota del Prater.

Quindi chiudiamo nel cuore della città: il Duomo di Santo Stefano – con il suo caratteristico tetto colorato – che spicca all’interno del Graben, la zona pedonale che ho trovato (purtroppo) irriconoscibile rispetto alla mia ultima volta a Vienna, invasa dai grandi brand internazionali dell’abbigliamento. Ma l’acquisto di una Sacher torte è consolatorio così come il cielo che vira al sereno.

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