Con l’inconfondibile forma a cubo il sapone di Marsiglia è uno dei simboli della Provenza e del sud della Francia. L’originale è fatto con oli vegetali (almeno il 72%), soda, acqua e sodio cloruro (il normale sale da cucina), è ipoallergenico e biodegradabile al 100%.
Scopriamo come viene prodotto, da dove arriva e quanti utilizzi diversi ha…
Bianco o verde? Dipende per cosa lo utilizzate
Quello verde scuro è a base di olio di oliva, il più indicato per l’igiene personale, ma può essere utilizzato per il bucato a mano o in lavatrice o come detersivo universale; quello bianco a base di oli di semi (palma, arachidi, cocco) è perfetto per il bucato a mano o in lavatrice, oppure come detersivo o detergente naturale.
Perché la forma a cubo?
Perché il sapone viene prelevato dalla vasca di formatura in blocchi da circa 40 chilogrammi e ritagliato facendolo passare attraverso delle griglie composte da fili in acciaio tesi: ecco da dove deriva la forma a cubo.
#sapevatelo: dal Medio Oriente in Europa (probabilmente) grazie ai crociati
Tra l’XI e il XII secolo arrivano in Europa il metodo di fabbricazione del sapone e il suo utilizzo come detergente, dal Medio Oriente, probabilmente grazie ai crociati. La tecnica di saponificazione prevede la bollitura di grassi vegetali (olio) con una sostanza alcalina (dall’arabo “al-Qali”, cenere). Dal VIII secolo la sostanza grassa viene sostituita con olio di oliva (talvolta addizionato con olio di alloro), che dà consistenza al sapone, con un odore gradevole e adatto a molteplici usi.
#sapevatelo: Marsiglia e la produzione industriale del sapone
La tecnica si diffonde in particolare in Spagna, nel sud della Francia e in Italia. A Marsiglia la produzione del sapone assume dimensioni industriali, perché la città ha un grande porto dove arrivano le materie prime di importazione da Italia e Spagna e da dove parte il prodotto finito. Inoltre il sud della Francia è un grande produttore di olio di oliva, mentre la Camargue fornisce due piante, la salsola soda e la salicornia, da cui ricavare le ceneri. Infine il clima asciutto e ventilato favorisce l’asciugatura.
Dopo le prime produzioni artigianali (XIV secolo) e l’inizio della produzione industriale (XV secolo), nel XVII secolo il sapone diviene famoso nel mondo. Nel 1688 un editto impone la fabbricazione del sapone di Marsiglia esclusivamente con olio di oliva puro (senza l’aggiunta di altri grassi), nel XVIII secolo il sapone diventa il principale prodotto della città. Nel 1855, all’esposizione universale di Parigi, il “Savon de Marseille marblé” riceve la medaglia d’oro. Negli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’avvento dei detersivi industriali, inizia la crisi e oggi a Marsiglia rimangono solo quattro fabbriche, di cui solamente una (Savonnerie Le Serail) produce ancora il sapone secondo il metodo tradizionale, detto “à l’ancienne”.
Il Marsiglia… molto più di un sapone
Il sapone di Marsiglia non serve solo per il bucato, potete utilizzarlo per
– l’igiene personale (soprattutto quello verde)
– la pulizia della pelle (peeling o scrub) utilizzando un guanto da doccia ruvido
– i capelli (se non li avete secchi e sfibrati)
– il bucato a mano, per la lana e in lavatrice
– lo sporco ostinato
– far brillare i gioielli (sciogliere un cucchiaio di scaglie di sapone in circa 1 litro di acqua molto calda e immergere i gioielli in oro o argento)
– pulire e ammorbidire i pennelli (lasciandoli in ammollo in acqua tiepida dove avete messo il sapone)
– pulire il cuoio (con una spazzola o un panno imbevuti di Marsiglia)
– pulire le piastrelle (con una spugna insaponata con il Marsiglia)
-profumare i vestiti e proteggerli dalle tarme (mettendo una saponetta nei cassetti o negli armadi).
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