Ho trascorso tre giorni (scarsi) a Berlino a fine agosto 2016 con l’obiettivo di visitare i luoghi più significativi legati alla Seconda Guerra Mondiale e di passare la maggior parte del tempo possibile all’aria aperta, in quando ho avuto la fortuna di passare nella capitale tedesca tre giornate splendide con cielo azzurro e sole. Per una volta, quindi, niente musei ma, in compenso, tantissimi chilometri a piedi (una media di dieci al giorno). Poi ci sono tornata a febbraio 2017 e ho colmato alcune lacune.

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Le informazioni pratiche su trasporti, alloggi e quant’altro le trovate a questo articolo Berlino: istruzioni per l’uso (aerei, hotel, trasporti)

La Sprea: il fiume che attraversa Berlino

La Sprea è il fiume che attraversa Berlino. Iniziate la giornata facendo colazione nel caffé-ristorante all’angolo tra Friedrichstrasse e il ponte che porta verso la stazione: potete contare sulla compagnia di questi simpatici uccellini abituati ad approfittare delle briciole dei vostri croissants. La Sprea è lunga circa 400 km (182 dei quali sono navigabili). Il tratto che riguarda Berlino – attraversata da sud-est – è di circa 46 km e in alcuni punti raggiunge una larghezza di 50 metri, formando nel centro città un’isola. Poiché un tratto del Muro di Berlino correva parallelamente al fiume, nell’impossibilità di costruire per ragioni di spazio la separazione tra le due parti della città, la Sprea ha di fatto sostituito la striscia di confine tra i due muri, quello est e quello ovest. Ma il fiume è molto meglio vederlo così come è oggi, nella versione estiva, con le sdraio a disposizione dei turisti e dei cittadini. Il fiume è anche solcato quotidianamente nella bella stagione (da aprile a ottobre) dai battelli che propongono gite turistiche.

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Leggendo qua e là, ho anche scoperto che la Sprea dà origine al cognome “Spreafico”, da Spree-fischer = Pescatore della Sprea. In antichità, tra il III e il VI secolo, un gruppo di pescatori appunto della Spree, seguendo la lunga immigrazione dei longobardi verso l’area mediterranea, scese in Italia sulle rive del pescoso lago di Como. Sul ramo lecchese, dove vivo io, questo cognome è in effetti piuttosto comune.

I simboli di Berlino: il Muro, il Reichstag, l’orso e Alexander Platz

A Berlino ci sono luoghi e personaggi simbolo della città, a partire dalla Porta di Brandeburgo che, con il suo stile neoclassico e la sua quadriga alta 26 metri e larga 65, è forse il più famoso. Le colonne doriche in pietra, che a terra hanno un diametro di 1,75 metri, creano cinque varchi di passaggio. Proprio davanti alla porta venne eretto il Muro di Berlino.

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Altro luogo simbolo è Potsdamer Platz in quanto qui sono conservati frammenti del Muro di Berlino, appena fuori dalla stazione.

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Infine il Reichstag: tra le quattro torri, la cupola di cristallo dell’architetto Norman Foster. Da ultimo, tra i simboli di Berlino, l’orso ha un ruolo da protagonista (anche sulla bandiera e nello stemma di alcune famiglie nobili). Il nome stesso della città – fondata nel 1280 – deriverebbe dal tedesco Bär, che vuol dire appunto “orso”. La statuetta con l’Orso d’oro è il premio per il vincitore del Festival del Film di Berlino. In città lo trovate ovunque, come è capitato a me.

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Un altro luogo centrale è Alexander Platz, con la torre della televisione e il municipio di Berlino.

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Una lunga passeggiata dalla Porta di Brandeburgo
alla Colonna della Vittoria attraversando il Tiergarten

Se amate camminare concedetevi una lunga (molto lunga, circa quattro chilometri, tra 1,5 e 2 ore) passeggiata dalla Porta di Brandeburgo alla Colonna della Vittoria: attraverserete così il Tiergarten, uno dei parchi urbani più grandi del mondo. Passerete davanti al Belvedere, castello bianchissimo in stile neoclassico (chiuso al pubblico).

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