C’è solo un posto in cui andare al mare alla fine di aprile non è un azzardo: la Costa Azzurra in Francia. E c’è (forse) solo un posto in cui trovare nello stesso tempo una natura incontaminata e un mare turchese: le Isole d’Oro di fronte a Hyères, all’estremo sud della Provenza. Le Levant, Port-Cros e Porquerolles sono talmente suggestive che gli antichi le chiamavano isole d’Oro grazie ai riflessi dorati sulle rocce al tramonto.
Le informazioni per questa parte di Francia le trovate ai seguenti siti:
Ufficio del turismo di Hyères
Isola di Porquerolles
Per quanto riguarda l’alloggio è possibile dormire anche sull’isola di Porquerolles dove vi sono alcuni alberghi oppure a Hyères. Io ho scelto invece una soluzione intermedia – la penisola di Giens – perchè penso sia un’ottima soluzione anche per ottimizzare tempi e spostamenti.
Quindi il primo giorno sono andata sulla Route du sel e sulle spiagge di Giens, il secondo giorno ho preso il traghetto per Porquerolles e il terzo giorno mi sono fermata a visitare Hyères per poi riprendere la via dell’Italia nel pomeriggio. Dove alloggiare? A Giens trovate soprattutto villaggi, campeggi e qualche hotel. Per chi desidera qualcosa di fuori dal comune… suggerisco una camera all’Eden de la Presqu’île: a Giens un bout de paradis (un angolo di paradiso) o meglio ancora la cabane (come vi spiego nell’articolo).
La Route du Sel: una lunghissima passeggiata tra il mare
e le saline in una natura protetta
Da un lato una distesa infinita di spiaggia libera con dune affacciata su un mare turchese e dall’altra la riserva ornitologica protetta costituita da quel rarissimo fenomeno naturale che è il doppio tombolo che racchiude lo stagno des Pesquiers e le saline: ecco la Route du Sel che parte da Giens e raggiunge il limitare di Hyères. Il doppio tombolo è un fenomeno molto raro: si tratta di due strade, due cordoni di sabbia e di depositi alluvionali. Ne esistono solo cinque in tutto il mondo, di cui tre nel solo Mediterraneo occidentale (Giens appunto, Orbetello in Italia e Ifach-Calpe in Spagna).
E’ possibile lasciare la macchina all’inizio dello stagno, ma io ho preferito arrivare a piedi dalla Madreague (la località in cui si trova l’Eden de la Presqu’île). Incamminandosi verso Hyères a sinistra si estende la spiaggia de l’Almanarre e a destra prima lo stagno des Pesquiers e poi la salina.
La spiaggia è ampia, non servita da strutture eccetto un unico ristorantino (decisamente caro) all’inizio della Route du Sel ed è caratterizzata dalla presenza di depositi di posidonia: vengono lasciati appositamente durante il periodo invernale, ma anche d’estate sulle spiagge più delicate, perché questa pianta acquatica è essenziale per la protezione delle spiagge dall’erosione da parte del mare. Una volta arrivati a Hyères trovate bar, ristoranti, chioschi e anche una spiaggia attrezzata.
Sul lato opposto invece, sempre in direzione Hyères, prima c’è lo stagno des Pesquiers che è un habitat protetto per gli uccelli, tra cui i fenicotteri rosa (che qui però non sono rosa come quelli della Camargue) e altre specie protette (sono censite più di 260 specie di uccelli). Salendo sui punti di osservazione è possibile guardare e ascoltare i gruppi di leggiadri volatili in qualsiasi momento della giornata. Al termine iniziano le saline.
Lungo la Route du Sel è bello camminare, correre e pedalare (ma nella stagione estiva (da fine aprile) è necessario mettere in conto la presenza di parecchie auto. Il mare, grazie al vento (mistral) sempre presente, è luogo d’elezione per surf e kite surf. La spiaggia è selvaggia e ricca di dune, per chi ama il mare nella sua essenzialità.
Porquerolles: in bicicletta alla scoperta di spiagge nascoste
e di un mare turchese
A Porquerolles si arriva via mare. I traghetti più comodi ed economici partono dal porto di Giens – La Tour Fondue (circa 20 euro gli adulti; tempo di percorrenza 15 minuti: info sul sito degli orari TLV TVM).
Sull’isola non esistono aereoporti; non sono ammessi moto, auto o altri veicoli motorizzati. Insomma un ambiente protetto per la flora e per la fauna che vi incanterà con i suoi colori!
La bicicletta, noleggiabile sull’isola o trasportabile in traghetto, è il principale mezzo di trasporto e quello più adatto per spostarsi di spiaggia in spiaggia, lungo strade sterrate che hanno un ottimo fondo e che attraversano l’isola in lungo e in largo (adatte a tutti, grandi e bambini; i più allenati troveranno pane per i loro denti unendo i diversi percorsi disponibili per fare escursioni anche di parecchi chilometri, oltre sessanta tra strade, piste e sentieri segnalati). Le salite non sono mai particolarmente impegnative. I noleggi sono al porto oppure all’ingresso del paese. Vivamente consigliato e molto divertente!
Sulla piazza di Porquerolles si affacciano il municipio, la chiesa, ristoranti, hotel, caffè e anche un supermercato. Dal momento che una delle spiagge più note, quella di Notre Dame, non offre alcun tipo di ristorazione può essere una buona idea transitare dal paese verso l’ora di pranzo oppure fare la spesa al supermercato: una baguette e dell’affettato sono gustosissimi.
A questo punto siete pronti per pedalare. Il tragitto che ho fatto io ha toccato prima il faro in direzione sud (da cui affacciarsi sulla costa meridionale che non ha spiaggie ed è scoscesa)
per poi raggiungere primna la spiaggia d’Argent (attravresando i vigneti, perchè sull’isola viene prodotto anche del vino rosé) e quindi la spiaggia di Notre Dame.
Questi colori dicono molto di più di qualsiasi parola, infatti queste isole sono il paradiso dei velisti e di quanti sono alla ricerca di un mare incontaminato.
Un salto al mercato di Giens del martedì mattina
Al martedì mattina nel piccolo villaggio di Giens è tempo di mercato. Come ogni mercato provenzale offre quel che serve per una spesa “comme il faut”: dalla frutta alla verdura,
le spezie e l’aglio “confit”.
E, ancora, miele, vino, olio, salami e pollo allo spiedo. Infine il presce fresco pulito e filettato “sur place”.
Hyères: la città alta e il percorso medievale
Hyères è la più meridionale e antica delle località turistiche della Costa Azzurra, in una posizione protetta per cui il clima è particolarmente mite. La storia è antica: prima un insediamento commerciale fondato dai Greci di Marsiglia, quindi un borgo romano e nel Medioevo un monastero femminile. Dagli inizi del Medioevo gli abitanti si trasferirono sulla collina, dove i signori di Fos fecero costruire un castello.
A sinistra la Torre dei Templari (edificio eretto nel XII secolo a vocazione militare e religiosa, vestigia del comando dei Templari) e a destra la Porta dei Principi.
A sinistra la Peniscola (atrio sormontato da uno o due piani con torrette) e a destra la Collegiale Saint Paul (chiesa romana costruita alla fine del XII secolo, ingrandita nel XVI secolo in stile gotico).
Il percorso nella città alta prevede anche un passaggio al Castello dei signori di Fos e a Villa Noailles, manifesto dell’architettura moderna, costruita negli Anni Venti, oggi luogo di creazione e di esposizione.
Hyères è famosa per le palme, la cui coltivazione iniziò nel 1867 per raggiungere il massimo splendore negli Anni Trenta. La città vanta anche giardini definiti remarquables vale a dire di notevoli: i giardini a terrazza del parco di St. Bernard e i giardini del Castello di Sainte Claire.
Hyères è stata, nel XIX secolo, anche luogo d’elezione per Alexandre Dumas, Alphonse de Lamartine, Leon Tolstoj, Geroge Sand, Joseph Conrad, Robert Louis Stevenson…
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