La Maremma e il Parco dell’Uccellina in Toscana sono legati a doppio filo al nome di un antico casato, quello dei Vivarelli Colonna e, in particolare, a Francesco Vivarelli Colonna che ha dato un contributo di primissimo piano alla bonifica di questa terra nel periodo fra le due guerre mondiali. Proprio grazie a qualche giorno in compagnia di una delle discendenti di Francesco, ho potuto scoprire un ambiente naturale selvaggio e incontaminato, popolato da daini e cinghiali, con magnifici sentieri da percorrere a piedi (o in bicicletta) e panorami straordinari.

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Due i nomi da ricordare: Collecchio, la frazione dove sorge la tenuta medievale della famiglia Vivarelli Colonna, e Cala di Forno, la spiaggia dove d’estate fare il bagno in compagnia dei daini.

Vivere queste esperienze è possibile in due modi:
– soggiornando al Collecchio o a Cala di Forno nelle case della Fattoria del Collecchio
– appoggiandosi al Parco dell’Uccellina per l’ingresso e gli itinerari a piedi.

Già che mi trovavo da quelle parti sono andata a Orbetello per vedere il doppio tombolo in quanto, in una precedente vacanza a Hyères e Porquerolles, avevo scoperto che – dei cinque esistenti al mondo – tre sono nel Mediterraneo (oltre a quello di Gièns e a quello di Ifach-Calpe in Spagna il terzo è proprio quello toscano).

Il magico tramonto sulla spiaggia di Cala di Forno in compagnia dei daini

Cala di Forno è la spiaggia all’interno del Parco e della proprietà Vivarelli Colonna accessibile solamente dal mare o a piedi.

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Per vivere un’esperienza essenziale e autentica con l’ambiente naturale e con il mare è possibile soggiornare qui, nelle case che vengono affittate dalla famiglia. Una di esse è chiamata la Dogana perchè Cala di Forno era il primo approdo del Granducato di Toscana dopo il confine con lo Stato Pontificio. Scontri fra doganieri e contrabbandieri erano all’ordine del giorno.
Siamo scesi alla spiaggia all’ora del tramonto e il cielo si è tinto di questi colori.

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Ma abbiamo pure incontrato questi simpatici daini che d’estate fanno il bagno in compagnia degli umani. La spiaggia non è attrezzata in alcun modo e non è possibile acquistare acqua o altro quindi, per chi la sceglie come meta all’interno di percorsi nel parco, è necessario arrivarci con tutto quel che serve per una giornata di mare.

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La laguna di Orbetello: il doppio tombolo, la Duna Feniglia e i fenicotteri rosa

Il doppio tombolo è un fenomeno molto raro in natura: si tratta di due strade, due cordoni di sabbia e di depositi alluvionali. Ne esistono cinque in tutto il mondo, di cui tre nel solo Mediterraneo occidentale e uno di essi è a Orbetello (Tombolo della Feniglia e Tombolo della Giannella). Io e il mio compagno abbiamo scoperto queste informazioni quando abbiamo percorso il doppio tombolo di Gièns in Francia. Quindi, essendo in zona, abbiamo deciso di andare a vedere quello toscano, attirati anche dai fenicotteri rosa che qui trovano casa.

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Noi siamo andati a camminare alla Duna Feniglia, 6 km di lunghezza per una superficie totale di 474 ettari (da Orbetello dirigersi verso Porto Ercole, lasciare l’auto in un parcheggio e proseguire a piedi). Entrati nel parco, subito a sinistra inizia il percorso guidato con capanni per l’osservazione ornitologica (tra cui appunto i fenicotteri) e con pannelli che spiegano i diversi aspetti di questa riserva naturale ricca di essenze tipiche della macchia mediterranea: pini marittimi, pini domestici, sughere, lecci, gigli marini, ginepri e vari arbusti. Noi abbiamo percorso la pineta sino ad arrivare alla spiaggia.

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Nel parco noterete anche una stele ricorda il pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, morto qui nel 1610.

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